Il risultato di questa tornata
elettorale, europee e amministrative, ha confermato un trend che era già emerso
nelle passate amministrative dello scorso maggio 2013, quando il Partito
Democratico sbaragliò senza appello Forza Italia, Movimento 5 Stelle e persino
la Lega Nord nelle sue “enclave” settentrionali, non lasciando neanche un
capoluogo di provincia agli avversari (16/16), con le Liste Civiche che nel
computo totale erano la seconda forza politica.
Allora non c’era nessun effetto
Renzi, ora sopravvalutato. Bersani, che era
stato il vero freno allo sfondamento del Pd nelle elezioni politiche di
febbraio, aveva fatto posto al più giovane Letta. Grillo aveva già deluso
quanti vedevano in lui una forza di Governo e Forza Italia perseverava nel
diabolico errore di fondare tutto il suo partito sul vetusto Silvio Berlusconi.
Da allora poco è cambiato:
Grillo e i suoi, a torto o ragione, hanno continuato a proporsi come un Movimento incapace
di ergersi a forza di Governo. Forza Italia, invece di rinnovarsi, continua nella sua sterile e patetica politica di aggrapparsi ad un 79enne, non più
tanto vigile, pregiudicato e compromesso.
L'astensione raggiunge livelli record. Scelta Civica è scomparsa
dall’orizzonte politico. Con l'ex Presidente Monti che, dopo che hanno tentato di fargli le scarpe, si è fatto da tempo da parte, abbandonando la Lista da lui fondata al suo destino, con risultati
poco esaltanti, ora sotto gli occhi di tutti.
L'unico Partito rimasto sul piatto dell'offerta politica è quello Democratico. Ma a fare la differenza non è avere volti nuovi, altrimenti il Movimento 5 Stelle avrebbe stravinto. A fare la
differenza è l’essere percepiti come una forza in grado di Governare, sia a
livello Locale, che Nazionale. Cosa che in questo momento, al di là degli
scandali, incarna solo il Partito Democratico.
Leggi Anche
Nessun commento:
Posta un commento