Continuano. Imperterriti. Come nulla fosse, ad incensare il
vecchio leader politico. Come un ingranaggio di un orologio, che continua a
girare, senza mai chiedersi il perché, senza mai interrogarsi su quella che
resta la questione centrale: qual è il senso politico di Berlusconi?
L’ETA’: Ha 77 anni suonati. Negli ultimi due discorsi tenuti in
pubblico ha avuto due momenti di mancamento. A dimostrazione di come
fisicamente il vecchio conquistatore di donne di facili costumi, sia ormai agli
sgoccioli. Come può un uomo che non regge neanche il peso di un discorso in
pubblico, candidarsi alla guida di un partito o di un paese?
LA CREDIBILITA’: E’ ”sputtanato” in tutto il mondo, politico e non.
Nessun paese occidentale prende seriamente in considerazione l’idea di un suo
ritorno al Governo. Ha corrotto, mentito, asservito il Parlamento per risolvere
i suoi guai giudiziari, depenalizzando, ad esempio, il falso in bilancio. Ha utilizzato il potere per favorire
i propri amici, denigrare e sconfiggere quelli che considerava i suoi nemici,
ossia tutti quelli che lo criticavano o che ostacolavano i suoi interessi. E’
stato condannato per una milionaria evasione fiscale e per avere avuto rapporti
sessuali con una minorenne. Ed ora è nuovamente accusato di aver prezzolato e
corrotto i testimoni del processo Ruby.
IL FALLIMENTO POLITICO: Ma la vera e fondamentale questione resta un'altra.
Berlusconi ha fallito come uomo politico. Sa leggere gli umori del paese e questo
gli va riconosciuto. E’ scaltro e furbo, sa difendersi e far cadere le proprie
colpe su altri. Per molti, questione che andrebbe approfondita, è un grande
comunicatore. E' stato capace di fare leva su alcune grosse problematiche del paese. Ma non è in stato grado di risolverle,
anzi le ha aggravate.
Il suo Governo è televisivo. Individua delle questioni che affliggono il Paese, proponendo
delle soluzioni di facciata, con grandi slogan rilanciati dai suoi media amici,
che non raggiungono l'obiettivo. Spesso sono cose non realizzabili, leggi non
applicabili. O misure di corto respiro, che alla lunga indeboliscono lo Stato.
Dal 2001 al 2011 ha
governato per otto anni su dieci, lasciandoci un paese allo sfascio. Sull’orlo
del fallimento economico, per il debito pubblico enorme, il famigerato spread alle
stelle e la disoccupazione in costante crescita. Un paese moralmente ed eticamente degradato, marcio. Un Italia nelle ultime posizioni in Europa, in quasi tutte le
graduatorie sociali ed economiche, incapace
persino di utilizzare i miliardi di Euro messi a disposizione dall’Unione
Europea. Secondo il settimanale inglese "The Economist" : "In tutti gli anni in cui Berlusconi è stato al potere, l’economia italiana è cresciuta più lentamente di quella di qualsiasi altro paese del mondo eccetto la Libia e lo Zimbabwe".
Non ha l’età, né il fisico. Non
ha la credibilità per essere un uomo di Stato. Ma, soprattutto, non si è mostrato capace di governare, riconsegnandoci un Paese decisamente peggiore di quello che aveva ereditato. Che senso ha, allora, continuare ad esaltare le sue presunte qualità di comunicatore, o altro, riproporlo come guida politica,
quando ha chiaramente fallito, per ben tre volte, nel suo ruolo di Presidente del Consiglio?
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