venerdì 29 novembre 2013

Negli anni di Governo di Berlusconi l'economia italiana è cresciuta più lentamente di quella di qualsiasi altro paese al mondo, tranne Libia e Zimbabwe. Che senso ha allora riproporlo come uomo politico?



Continuano. Imperterriti. Come nulla fosse, ad incensare il vecchio leader politico. Come un ingranaggio di un orologio, che continua a girare, senza mai chiedersi il perché, senza mai interrogarsi su quella che resta la questione centrale: qual è il senso politico di Berlusconi?

L’ETA’: Ha 77 anni suonati. Negli ultimi due discorsi tenuti in pubblico ha avuto due momenti di mancamento. A dimostrazione di come fisicamente il vecchio conquistatore di donne di facili costumi, sia ormai agli sgoccioli. Come può un uomo che non regge neanche il peso di un discorso in pubblico, candidarsi alla guida di un partito o di un paese?

LA CREDIBILITA’: E’ ”sputtanato” in tutto il mondo, politico e non. Nessun paese occidentale prende seriamente in considerazione l’idea di un suo ritorno al Governo. Ha corrotto, mentito,  asservito il Parlamento per risolvere i suoi guai giudiziari, depenalizzando, ad esempio, il falso in bilancio. Ha utilizzato il potere per favorire i propri amici, denigrare e sconfiggere quelli che considerava i suoi nemici, ossia tutti quelli che lo criticavano o che ostacolavano i suoi interessi. E’ stato condannato per una milionaria evasione fiscale e per avere avuto rapporti sessuali con una minorenne. Ed ora è nuovamente accusato di aver prezzolato e corrotto i testimoni del processo Ruby.


IL FALLIMENTO POLITICO: Ma la vera e fondamentale questione resta un'altra. Berlusconi ha fallito come uomo politico. Sa leggere gli umori del paese e questo gli va riconosciuto. E’ scaltro e furbo, sa difendersi e far cadere le proprie colpe su altri. Per molti, questione che andrebbe approfondita, è un grande comunicatore. E' stato capace di fare leva su alcune grosse problematiche del paese. Ma non è in stato grado di risolverle, anzi le ha aggravate. 

Il suo Governo è televisivo. Individua delle questioni che affliggono il Paese, proponendo delle soluzioni di facciata, con grandi slogan rilanciati dai suoi media amici, che non raggiungono l'obiettivo. Spesso sono cose non realizzabili, leggi non applicabili. O misure di corto respiro, che alla lunga indeboliscono lo Stato. 

Dal 2001 al 2011 ha governato per otto anni su dieci, lasciandoci un paese allo sfascio. Sull’orlo del fallimento economico, per il debito pubblico enorme, il famigerato spread alle stelle e la disoccupazione in costante crescita. Un paese moralmente ed eticamente degradato, marcio. Un Italia nelle ultime posizioni in Europa, in quasi tutte le graduatorie sociali ed economiche, incapace persino di utilizzare i miliardi di Euro messi a disposizione dall’Unione Europea. Secondo il settimanale inglese "The Economist" : "In tutti gli anni in cui Berlusconi è stato al potere, l’economia italiana è cresciuta più lentamente di quella di qualsiasi altro paese del mondo eccetto la Libia e lo Zimbabwe".


Non ha l’età, né il fisico. Non ha la credibilità per essere un uomo di Stato. Ma, soprattutto, non si è mostrato capace di governare, riconsegnandoci un Paese decisamente peggiore di quello che aveva ereditato. Che senso ha, allora, continuare ad esaltare le sue presunte qualità di comunicatore, o altro, riproporlo come guida politica, quando ha chiaramente fallito, per ben tre volte, nel suo ruolo di Presidente del Consiglio?


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