mercoledì 19 settembre 2012

Maometto, la democrazia e l'occidente



Una cosa è l’ex presidente George Bush che bombarda l’Iraq. Un’altra è un film di un regista sconosciuto, che nessuno ha visto. Nel primo caso abbiamo il presidente della principale potenza mondiale che, senza motivo, attacca un paese nell’altra parte del mondo, adducendo scuse banali, a cui in molti, come al solito, hanno creduto. Nel secondo parliamo di un singolo individuo, definito losco dal presidente Obama, di un libero stato, che sostenuto da qualche altro individuo, si da alla regia per creare un’opera senza senso, a cui nessuno da credito.

Il film in questione è stato trasmesso in un solo cinema all’inizio dell’anno, a New York, senza successo, per finire rapidamente nel dimenticatoio. Solo a Luglio ne è stato pubblicato un trailer su youtube, dove peraltro non è stato visto da molti. Nei giorni appena successivi agli scontri era stato cliccato 500.000 volte (Il pulcino Pio, tormentone estivo musicale, tanto per fare un esempio è stato visto da 25 milioni di persone!). Immagino che questa cifra fosse molto più bassa prima degli incidenti e che solo una piccola percentuale delle visioni provenisse dai paesi arabi, dove internet è meno diffuso che in occidente.

Sono sicuro che parte di quelle persone scese in Piazza per attaccare le ambasciate americane, non avessero neanche visto il trailer incriminato e fossero fomentate da qualcun altro. Forse a loro, capi religiosi e arabi, si doveva subito rivolgere il presidente Obama per spiegare che quel film non contava niente nel mondo occidentale, che nessuno lo aveva visto e che non rispecchiava la posizione degli americani, che hanno tra l’altro una buona percentuale di arabi e musulmani nei loro confini.

La questione degli incidenti apre una serie di interrogativi. A partire dalla libertà individuale del mondo occidentale, per finire con quella dei paesi arabi. Da noi nessuno uccide per dei film blasfemi, che pure esistono, sulla religione cristiana. Anzi, qualcuno applaude persino.

E’ giusto che i capi di Stato e tutti quelli che rivestono cariche politiche,  non abbiano comportamenti provocatori nei confronti di chicchessia, in particolare di paesi ad alta tensione. Cosa che, finita l’era Bush, stanno facendo. Ma è altrettanto vero che gli arabi dovrebbero alzare la loro soglia di tolleranza, fare uno sforzo in più per capire il mondo occidentale, dove ogni individuo è libero, forse anche troppo, di esprimere la propria perversa opinione. E che facendo pressione su youtube, sulle ambasciate, senza attaccarle, facendo causa nei tribunali, si possono ottenere comunque risultati, senza per questo ammazzare nessuno.


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