martedì 15 maggio 2012

Il ritorno della Parola


Ho guardato la prima puntata di “Quello che non ho”, il programma della 7 condotto da Fabio Fazio e Roberto Saviano. A tratti lento, a tratti interessante, ma non è il giudizio sulla trasmissione che mi interessa. Quello che ho trovato davvero centrato è il tema della puntata: La Parola. 


Quella che ci hanno tolto in questi anni. Insieme al ragionamento, al confronto e alla fine, alla sintesi. In questi anni ci hanno costretto ad un inutile ring. Ci hanno costretto a vivere alla loro altezza. Praticamente sottoterra. Qualsiasi ragionamento non era valido in partenza. Perché eri un comunista, un intellettuale di sinistra, un sindacalista, un filosofo. Eri qualunque cosa che serviva a disprezzarti e a metterti nell’angolo. A ridurti al silenzio. A te e alla parola. A non accettare i tuoi pensieri, in nome della sopraffazione. Dell' apparenza, dell'ipocrisia, di un finto e dannoso fare. Hanno rifiutato la dialettica. La ragione e il ragionamento. E li hanno sostituiti con gli slogan, le offese e i dossier. Per riuscire a mantenere il potere. Ma, probabilmente, anche perché non erano capaci di fare altro.

mercoledì 2 maggio 2012

Muore il campione di nuoto. Crisi e infarti, lo strano nesso


Una scia che non si ferma quella della morte per infarto. Trasversale, internazionale. Colpisce il mondo dello sport, ma non solo. Colpisce in Italia e nel mondo. A spegnersi nelle ultime ore sono stati due personaggi davvero diversi: da una parte il campione del mondo norvegese dei 100 metri rana Dale Oen, dall’altra il meno noto  Raffaele Anastasi, di 62 anni, candidato sindaco di un paese della Calabria, colpito da infarto durante un comizio.


La morte di Dale Oen fa davvero effetto: giovane, soli 26 anni, atletico. Una macchina perfetta, capace di ergersi sul gradino più alto del mondo nei 100 metri rana nei recenti mondiali di Shangai, nel pieno del suo vigore fisico e sottoposto a tutti i controlli possibili per la sua attività agonistica. Stroncato da un malore proprio al termine di un allenamento in piscina. Ed è solo l’ultimo degli sportivi morti per infarto, o colpiti da malore: prima di lui era toccato alla pallavolista Veronica Gomez, deceduta proprio il giorno dopo il lutto in campo del giovane calciatore italiano Piermario Morosini. E ancora, il pallavolista, ex azzurro, Vigor Bovolenta, il preparatore dei portieri del Pescara Franco Mancini, l’ex calciatore Giorgio Chinaglia.