Il sindaco Alemanno subito mi
ha voluto smentire. Nel mio precedente articolo/post criticavo le polemiche
pretestuose arrivate dopo la sua decisione di chiudere le scuole. L’avevo
scritto appena i primi fiocchi stavano cadendo sulla capitale. Per gli amanti
della visione dicotomica delle cose, della serie o di qua o di là, quelle
parole potrebbero persino essere lette come una difesa dell’ex ministro di An.
Ma era una semplice osservazione della realtà.
A levare ogni dubbio ci ha
pensato comunque il sindaco. O ex sindaco per qualcuno. Da venerdì sino ad oggi
ha offerto uno spettacolo davvero indecente. Invece di preoccuparsi di
risolvere nel migliore modi la confusione nata da quella nevicata storica, è
passato da un programma televisivo all’altro, tentando di accusare tutti quelli
che gli capitavano a tiro: il capo della Protezione Civile, il presidente della
provincia Nicola Zingaretti, ma in questo caso non so se ci abbia visto male, la
Regione Lazio della sua “amica” Renata Polverini. E sicuramente ne dimentico
qualcuno.
Uno show mediatico, isterico, davvero di cattivo gusto, se si pensa che in quello stesso momento
migliaia di persone stavano davvero in difficoltà nel resto di Italia. E alcune
hanno perso la vita: le vittime legate al freddo sono al momento venticinque.
Ora, distogliere l’attenzione di qualsiasi istituzione, in particolare la Protezione Civile, dai compiti in cui è chiamata in un momento di difficoltà e di emergenza, non è la migliore delle scelte per un uomo politico, che dovrebbe guidare la capitale di Italia.
Non da meno sono stati i
partiti di opposizione romani che subito si sono prodigati per chiedere le
dimissioni di Alemanno. Il Pdl nazionale non se lo è fatto dire due volte,
visto che loro ci vivono, e ci hanno vissuto per anni, sullo scontro a tutto
campo: il signor Alfano e tutta la sua combriccola si sono subito scomodati
per gettarsi nella bagarre. E’ d'altronde è la cosa che gli riesce meglio: polemizzare, attaccare l'avversario politico. Tutto fuorchè trovare il migliore modo per risolvere i problemi.
Le uniche parole degne di nota
di questi giorni di bufera, sono state quelle del ministro
Cancellieri, che ha invitato tutti, dopo avere bacchettato Alemanno, a finirla con le
polemiche e a rimboccarsi le maniche.
Rimboccarsi le maniche e
risolvere i problemi. Questo devono fare gli uomini politici di livello
nazionale. Non certo, solo per fare un paragone non casuale, accusarsi l’uno
contro l’altro mentre la nave affonda. Ma darsi da fare per tenerla a galla o
comunque salvare i passeggeri.
E rimboccarsi le maniche, per essere ancora più chiari, non vuole dire farsi fotografare con la pala in
mano e il sale da cucina, mentre si spala la neve. E un immagine che forse può
favorire dal punto di vista mediatico. (Il dubbio sorge spontaneo: ma stavano
risolvendo il problema neve o facendo campagna elettorale?) Quel compito, di
spalare, comunque spetta ad altri.
I sindaci devono fare i sindaci, devono coordinare, fare in modo che tutto funzioni nel migliore dei modi. A spalare la neve ci deve pensare chi di dovere.
I sindaci devono fare i sindaci, devono coordinare, fare in modo che tutto funzioni nel migliore dei modi. A spalare la neve ci deve pensare chi di dovere.
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